giovedì 5 marzo 2009

L'alfabeto sloveno

Lo sloveno appartiene alle lingue slave meridionali scritte in alfabeto latino ed è strettamente imparentato con il croato e con il serbo. I linguisti sono riusciti ad identificare non meno di 50 dialetti e sottodialetti in un territorio così piccolo come quello della Slovenia, ma la forma “più pura” viene considerata quella parlata nella Dolenjska nord-occidentale.

Lo sloveno ha una grammatica complessa, con sei casi per le declinazioni dei nomi e degli aggettivi, tre generi e quattro tempi verbali. Oltre al singolare e al plurale, in sloveno esiste un numero separato, il “duale”.

Le coniugazioni dei verbi e le declinazioni dei nomi presentano numerose irregolarità. L’aggettivo precede di regola il nome e non esistono articoli, per questo “il tavolo” e “un tavolo” si dirà indifferentemente “miza”.

L’alfabeto sloveno è costituito da 25 lettere. Rispetto all’alfabeto italiano non esiste la “q”, ma invece figurano la “š”, la “ž” e la “č”. Il segno che si trova sopra queste consonanti è chiamato “strešica”, ossia “tettuccio” in sloveno.

Come in altre lingue, nello sloveno non c’è sempre corrispondenza univoca tra le lettere dell’alfabeto e la loro pronuncia. La pronuncia di alcune vocali e consonanti può variare da una parola all’altra anche se nella sillabazione si utilizza la stessa lettera. L’accento non cade sempre sulla stessa sillaba e quindi bisogna imparare le pronunce delle parole una ad una.

Per quanto riguarda le consonanti, riporto le principali eccezioni di pronuncia dello sloveno rispetto all’italiano:
-c: si pronuncia /ts/;
-č: si pronuncia /c/ come in “ciliegia”;
-j: si pronuncia /ii/;
-l: si pronuncia /u/ semivocalica alla fine della sillaba o prima di una vocale, altrimenti si pronuncia /l/ come in italiano;
-lj: si pronuncia /gl/;
-nj: si pronuncia /gn/;
-r: si pronuncia più arrotata rispetto all’italiano, come la “r” spagnola;
-š: si pronuncia /sc/ come in “pesce”;
-šč: si pronuncia prima la /s/ e poi la /c/, con due suoni ben separati, come in “scervellato”;
-v: si pronuncia /u/ semivocalica alla fine della sillaba o prima di una vocale, altrimenti si pronuncia /v/ come in italiano;
-ž: si pronuncia come la /j/ francese di “déjà”.

Le vocali, invece, sono 5 e corrispondono all’italiano, ma possono presentare pronunce diverse a seconda che siano accentate o non accentate, brevi oppure lunghe. I vocabolari sloveni indicano queste differenze con degli accenti, ma nella lingua scritta questi segni non appaiono mai.

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