lunedì 22 dicembre 2008

London!


Londra è in assoluto la mia città preferita. Dal primo momento che l’ho vista me ne sono un po’ innamorata: così cosmopolita, così estesa, con mille cose da vedere…
Tra tutte, ci sono 10 cose che, a mio avviso, bisogna fare una volta a Londra:

1. FARE UN GIRO SUL LONDON EYE.
Il London Eye è ormai diventato uno dei simboli di Londra. E’ un’enorme ruota panoramica di 135 metri che venne aperta al pubblico nel Marzo del 2000 (ecco perché è anche denominata “Millenium Wheel”). Si trova proprio nel cuore della città, sulla riva sud del Tamigi.
E’ composta da 32 navicelle sigillate che possono contenere circa 25 persone ognuna. Poiché la velocità con cui ruota è di circa 26 cm al secondo, lo spostamento quasi non si sente. Complessivamente si rimane sospesi sulla città per 30 minuti, ma il tempo sembra davvero che voli, visto il fantastico spettacolo che si gode da quell’altezza. Si possono vedere oltre 55 monumenti londinesi in tutta comodità, restando seduti sui sedili che si trovano al centro della capsula, oppure direttamente in piedi a ridosso del vetro, e in estate anche senza patire il caldo, perché le capsule sono dotate di aria condizionata.
Se siete pronti ad affrontare lunghe, lunghissime code (io ci ero rimasta più o meno un’ora e mezza) e a spendere 21 euro, davvero non ve ne pentirete!
RIVERSDIRE BUILDING, COUNTY HALL, LONDON, SE1 7PB

2. FARE UNA FOTO CON IL PERSONAGGIO PREFERITO AL MUSEO DELLE CERE
Il Madame Tussaud’s è uno dei più famosi musei delle cere al mondo, presente ad Amsterdam, Hong Kong, Las Vegas, Shangai, New York, Berlino e Washington, oltre che naturalmente anche a Londra.
Marie Grosholtz Tussaud (1761 – 1850), una donna di origini alsaziane, diventò famosa in tutto il mondo per i suoi modelli di cera. Nel 1833, dopo essere emigrata in Gran Bretagna, si stabilì definitivamente a Londra, dove creò la famosa mostra permanente che porta il suo nome.
All’interno del museo inglese si possono ammirare le statue dei personaggi che hanno scritto la storia,tra cui Hitler, la regina Elisabetta II, il Presidente americano uscente George W. Bush, il Dalai Lama, ma anche Shakespeare, Einstein e Darwin, oltre che a personaggi dello sport, dello spettacolo, del panorama musicale, della politica… E si potranno ammirare davvero da vicino! Le foto sono permesse, e non ci sono transenne a che separano i visitatori dalle statue.
Per scoprire il processo di realizzazione di ogni capolavoro basta andare nell’apposita zona dove il personale, esperto e qualificato, vi spiegherà le tecniche utilizzate dagli scultori.
Ma il Madame Tussaud’s a Londra non offre solo cere: ci sono anche delle attrazioni molto particolari come la camera degli orrori, dove attori veri interpretano scene che fanno accapponare la pelle, e dove si possono vedere da vicino strumenti di morte e tortura realmente esistiti in passato, tra cui la lama che ha stroncato la vita di Marie Antoinette durante la rivoluzione francese. C’è poi “Spirit of London”, un taxi nero che porterà i suoi passeggeri a scoprire il passato di Londra, dalla peste, all’incendio che scoppiò alla Camera dei Lords, fino allo sfavillio degli anni ’60. Infine non bisogna dimenticare il planetarium, dove si può simulare un viaggio nello spazio.
MARYLEBONE ROAD, LONDON, NW1 5LR.

3. VEDERE IL CELEBRE CAMBIO DELLA GUARDIA A BUCKINGAM PALACE
Buckingam Palace, o Buck House, come la chiamano i londinesi, è la residenza ufficiale della Regina e della Famiglia Reale. Un particolare vessillo, il Vessillo Reale, quando esposto indica che la regina si trova all’interno del palazzo.
Migliaia di turisti si affollano davanti ai grandi cancelli per assistere al famosissimo Cambio della Guardia, infatti se si vuole avere un posto in prima fila, è consigliabile arrivare parecchie ore prima!
La cerimonia si svolge ogni giorno dal primo aprile agli inizi di luglio alle 10.45, quando un reggimento della Fanteria e la Banda del Reggimento si allineano nel cortile. La Banda suona sia marce militari tradizionali che canzoni di famose commedie o della cultura popolare. Alle 11.27 precise, spaccano davvero il secondo, le guardie marciano fino al palazzo per il cambio delle sentinelle. Nei restanti mesi dell’anno la cerimonia si svolge a giorni alterni. In caso di pioggia può però essere annullato.
Le guardie sono famose anche per ciò che indossano: la loro nota uniforme rossa con il colbacco in pelo d’orso.
BUCKINGAM PALACE ROAD, PALL MALL LONDON, SW1V.

4. COMPRARE QUALCOSA DA HARROD’S
Harrod’s è un grande magazzino di lusso che venne fondato da Charles Henry Harrod, un droghiere dell’Essex. Dal 1985 la proprietà era passata a Mohammed Al Fayed.
Harrod’s è situato a Knightsbridge, nel quartiere di South Kensington, di fronte ad Hyde Park. E’ ormai diventata una meta turistica vera e propria, che esula dalla necessità o dalla voglia di fare shopping.
Al suo interno si può trovare di tutto, ma proprio di tutto (come testimonia il suo motto “dallo spillo all’elefante”), e in una sola giornata non credo si riesca a visitarlo tutto..o almeno, io non ci sono riuscita!!
E’ un palazzo enorme, con una superficie di oltre 93.000 m2 distribuita su 7 piani e suddivisa in 300 reparti.
BROMPTON ROAD 87, LONDON, SW1X 7XL.

5. ANDARE IN UN LOCALE TIPICO A MANGIARE FISH AND CHIPS
La cucina tradizionale londinese non è tra le migliori che io abbia provato. Certo, se si è in una città cosmopolita come questa, state certi che troverete qualsiasi tipo di cucina internazionale, anche quelle più strane che qui in Italia non si trovano. Ma una volta che si è in città non è possibile esimersi dal mangiare il piatto tipico: fish and chips, ossia merluzzo e platessa immersi nella pastella o in un’impanatura, ben fritti e serviti con patatine fritte. Viene servito con giusto una spruzzata di aceto e sale.
Ad accompagnare il tutto non può mancare una birra: e qui si ha l’imbarazzo della scelta! Ale, stout o lager, oppure una bitter, la birra della casa.
Con lo stomaco ben pieno non resta che pagare…ricordatevi la mancia, che è obbligatoria, e che a volte è addirittura indicata nei menu.

6. FARE IL GIRO DELLA CITTA SU UN BUS LONDINESE
Se si pensa che viaggiare con gli autobus a Londra sia come viaggiare con quelli italiani si sbaglia di molto. Ne passano parecchi a breve distanza di tempo e sono sempre (o quasi) in orario. E poiché nella sola città ci sono 17.000 fermate, ovunque voi siate nelle vostre vicinanze ci sarà sempre la possibilità di prenderne uno.
Quando la stanchezza inizia a farsi sentire, si può prendere uno dei caratteristici autobus a due piani e godersi il panorama e tutte le principali attrattive comodamente seduti.
Se si viaggia di notte, invece, è utile ricordare che i bus notturni sono contraddistinti dalla lettera N. Entrano in funzione dopo la chiusura della metropolitana.

7. FARE UNA FOTO SOTTO IL BIG BEN
La foto sotto il Big Ben, la torre del Grande Orologio del Palazzo di Westminster, è praticamente d’obbligo. La Clock House è alta ben 97 metri, pesa più di 13 tonnellate e suona ogni 15 minuti e il suono delle sue campane si può sentire anche a qualche chilometro di distanza.
Una curiosità: se durante la notte sulla torre del Big Ben è accesa una luce vuol dire che i politici sono ancora riuniti all’interno del Parlamento!
BRIDGE STREET, PARLIAMENT SQUARE, LONDON, SW1A 2NE.

8. VISITARE LO SHAKESPEARE’S GLOBE
Il Globe Theatre è il teatro di Londra dove William Shakespeare e la sua compagnia recitarono per parecchi anni, ma fu il luogo dove anche altri autori, quali Beumont e Fletcher oppure Christopher Marlowe, misero in scena le loro pièce.
La sua storia è parecchio travagliata: l’edificio originale, costruito nel 1598 grazie ai fratelli Burbage, non esiste più, perché venne distrutto da un incendio nel 1613, durante una rappresentazione dell’Enrico VIII proprio di Shakespeare. Successivamente venne ricostruito, chiuso e demolito nel 1644. Nel 1997, infine, la Regina Elisabetta lo inaugurò nuovamente, ed è in questa forma che è possibile visitarlo oggi.
Nella sua prima forma il Globe non era completamente coperto da un tetto: al centro presentava uno spazio interno che aveva la funzione di far entrare la luce naturale ad illuminare gli attori.
A sovrastare la struttura era posta una bandiera con una scritta in latino di Petronio divenuta ormai molto celebre: “Totus mundus agit histrionem”, ossia “tutto il mondo è un palcoscenico”.
21 NEW GLOBE WALK, BANKSIDE, LONDON, SE1 9DT.

9. PERDERSI NELLA TUBE
Perdersi nella metropolitana di Londra, la più antica nonché la più estesa del mondo, non è per niente difficile! A me è successo parecchie volte, la strada la si ritrova sempre grazie al personale che è parecchio disponibile, alle mappe e alle guide gratuite che si trovano facilmente in tutte le stazioni della metropolitana e ad una buona dose di senso dell’orientamento. Questo, tra l’altro, è aiutato dal fatto che i nomi delle fermate illustrano chiaramente la direzione da perseguire (i treni e le banchine sono infatti descritti come east, west, north e southbound). Ognuna delle 12 linee è contraddistinta inoltre da un colore diverso in modo da poter seguire il percorso sulla mappa con più facilità. Ma è comunque un’esperienza che la maggior parte dei turisti in visita a Londra sperimenta.
Muoversi il metropolitana è il modo più rapido e semplice di spostarsi in città, quindi non stupitevi se attorno a voi vedrete centinaia e centinaia di persone, specialmente nelle ore di punta!
Il vero nome della metropolitana londinese sarebbe London Underground, ma i cittadini la chiamano familiarmente “the Tube”, ossia “il tubo”, per i suoi tunnel che hanno una forma di tubo, appunto.
Gli orari in cui è in funzione variano: durante la settimana le corse sono previste dalle 5.00 del mattino fino alla 01.00 della notte; la domenica, invece, non tutte le linee sono aperte. Quelle che effettuano servizio aprono dalle 07.00 fino alle 24.00.
Soprattutto nelle ore di punta i londinesi hanno molta fretta, e non amano fermarsi per chi va piano. Per questo motivo sulle scale mobili tutti coloro che non hanno fretta sono obbligati a stare sulla destra, per lasciare libero dello spazio sulla sinistra per chi deve correre.

10.VISITARE CAMDEN TOWN
Camden Town è un quartiere completamente differente da tutti quelli che lo circondano: con il bus 24 o il bus 29 da Trafalgar Square si arriva in questa zona del Nord di Londra famosa per il suo affollato, colorato e multietnico mercato, oltre che per gli “alternativi” punk e dark che hanno deciso di viverci.
Il primo mercato era il Camden Lock Market, creato nel 1973, e da allora si è progressivamente allargato con l’aggiunta di nuovi mercati, fino ad arrivare alle grandi dimensioni di oggi.
Qui si possono trovare oggetti molto particolari a prezzi veramente buoni: magliette irriverenti, cibi etnici, antiquariato, spille, toppe per vestiti di ogni genere…
Anche se a volte sconsigliato, io mi sono trovata benissimo! E’ colorato, divertente e davvero particolare. Andarci non vi deluderà per niente…

giovedì 18 dicembre 2008

Abitudini particolari dal mondo!

Che strane abitudini che ci sono in giro per il mondo!!
In GIAPPONE, ad esempio, esiste una figura professionale un po’ particolare: l’ “oshiya”, un addetto a restare nelle banchine ferroviarie nelle ore di maggiore calca (al mattino e alla sera) a spingere i passeggeri, con i suoi guanti bianchi, all’interno dei vagoni!
Sempre in questo Paese, è considerato un gesto di estrema maleducazione soffiarsi il naso, o peggio ancora starnutire, in pubblico. Per risolvere questo problema gli abitanti locali usano delle mascherine simili a quelle contro l’inquinamento, per il rispetto di tutti i passanti.
Poiché mostrare i denti è considerato un gesto maleducato, a volte i giapponesi si coprono la bocca quando parlano, ridono oppure sbadigliano.

In CINA, invece, la maggior parte delle persone alla mattina, prima di iniziare la propria giornata lavorativa, fa una serie di esercizi ginnici…proprio sul posto di lavoro!! E dopo una lunga giornata stressante si fermano a riposare sui marciapiedi e ai bordi delle strade. La cosa particolare? Che lo fanno rimanendo accovacciati sulle proprie gambe senza alcuno sforzo, anzi, a loro avviso è uno dei modi migliori per rilassarsi un po'!
Per quanto riguarda il Capodanno, non lo festeggiano come l'1 gennaio. Per il 2009 la ricorrenza cadrà il 26 gennaio, quando inizierà l’anno del toro. Questo 2008 che sta finendo è stato l’anno del topo, mentre il 2010 sarà l’anno della tigre.
Le parti del corpo hanno un'importanza diversa rispetto al mondo occidentale: per indicare qualcuno bisogna farlo con la mano intera anziché con un dito e assolutamente da evitare è l’indicazione con un piede, che in Cina come in molti altri Paesi orientali è considerata la parte meno nobile del corpo. Le suole delle scarpe non vanno mai mostrate, così come non bisogna nemmeno accavallare le gambe.
E se da noi il colore del lutto è il nero, da loro è il bianco.

Se parliamo invece di DANIMARCA, sappiate che a Pasqua tutto deve essere colorato di giallo, dalle tovaglie alle decorazioni e alle candele. I fiori tipici di questa ricorrenza sono i narcisi, dal tipico colore giallo, che i danesi chiamano appunto "fiori di Pasqua".
Oltre ad addobbare tutto di questo colore, i danesi hanno l’abitudine di scrivere un piccolo testo in rima ad un membro della famiglia o ad un amico, senza però firmarsi. Il destinatario deve scoprire da chi ha ricevuto questo gækkebrev (questo il nome della composizione), altrimenti dovrà regalargli un uovo di Pasqua.
Le uova sono anche oggetto di un altro particolare rito: la notte della vigilia i genitori le nascondono per tutta la casa e il mattino seguente per i bambini è un divertimento andarle a cercare!

Cambiando radicalmente cultura, parliamo delle donne TUAREG, le quali sono considerate, all’interno della loro società, più importanti degli uomini. La discendenza avviene in linea matriarcale, non devono portare il velo (che è una prerogativa maschile) e sono più acculturate rispetto ai loro mariti.
Riguardo agli uomini, invece, hanno una particolare forma di pudore inerente il cibo: per mangiare quasi si nascondono dalle loro mogli, e dai turisti evitano proprio di farsi vedere. Se doveste incontrarne uno, stategli ben lontani in modo da non turbare il suo pasto!

In CAMBOGIA si parla una lingua, il khmer, che è fortemente figurata: si preferisce esprimersi per concetti anziché per parole come succede da noi: anziché parlare di latte, si dice "il liquido che esce dalle mucche”, anziché parlare di aerei si preferisce riferirsi alle “barche volanti”.
Una vera e propria fissazione dei cambogiani è l’orologio. Durante il periodo del regime Pol Pot, un rivoluzionario cambogiano capo dei guerriglieri Khmer Rossi, venne praticata sugli abitanti una tortura psicologica: nessuno poteva e doveva sapere che ora, giorno o anno fosse. Proprio per questo motivo alla fine della dittatura ai cambogiani è venuta la fissazione di avere quanti più orologi possibili!

In EGITTO ci si arrabbia diversamente che in Italia: se noi urliamo o teniamo comunque un tono di voce molto alto, loro parlano molto pacatamente. E non fa scandalo vedere coppie di uomini abbracciati oppure che vanno in giro mano nella mano, perché è un semplice gesto di grande amicizia.
A colazione si usa mangiare pomodori, insalata, olive, frittata, foul (i tipici fagioli locali), formaggio e falafel (tortine di ceci fritti).

In SVEZIA, come in Giappone, si usa togliere le scarpe all’ingresso e camminare scalzi sia a casa propria che da ospiti. Non succede però solo tra privati, ma anche negli asili e nelle scuole o dal medico. Se invece si è invitati ad una cena formale, è buona educazione portare un paio di scarpe pulite di ricambio, che verranno indossate appena arrivati per non sporcare la casa di chi ospita.
In tutto il Paese grande importanza viene data ai bambini: i genitori novelli hanno dei congedi parentali parecchio lunghi, fino a 480 giorni a turno. Inoltre, viaggiano gratis sui trasporti pubblici, non pagano la maggior parte degli ingressi a musei e biblioteche e nei locali dove si mangia ci sono sempre tutti gli equipaggiamenti necessari per cambiare i piccoli.

Nei PAESI ARABI i padroni di casa sono molto gentili e non diranno mai al proprio ospite di andarsene. Questi dovrà capirlo da solo da gesti inequivocabili, quali l’accensione di un narghilè.
Per quanto riguarda i nomi propri, ogni persona rende omaggio ai propri discendenti attraverso una struttura logica molto complessa: si parte dal nome dell’uomo seguito da quello del padre, quello del nonno e solo al quarto posto viene il cognome. Stesso procedimento per le donne, le quali non acquisiscono il cognome del marito una volta spostate, ma mantengono il loro.

Nei Paesi del Sud Pacifico quali MELANESIA e POLINESIA l’omosessualità non è emarginata, anzi, a volte viene incoraggiata fin da quando si è bambini dai genitori che volevano una figlia femmina anziché un maschio. I gay non vengono discriminati come succede spesso in Occidente, ma sono tenuti in grande considerazione, e ricercati ad esempio per lavorare nel settore terziario.
I figli, in ogni caso, appartengono quasi più alla comunità rispetto che ai genitori veri e propri. Non è raro vedere nei villaggi, specialmente alle Fiji, bambini che vengono accuditi ed allevati da persone con cui non hanno legami parentali.

mercoledì 17 dicembre 2008

La cucina russa


Da quando ho iniziato a studiare il russo, ho scoperto molti aspetti di questa cultura che mi piacciono particolarmente. Tra tutti, la cucina.

La cucina tradizionale russa, molto semplice e povera, è parte importante della cultura nazionale di questo Paese.
Nella sua formazione bisogna tener conto di tre fattori: innanzitutto dell'influenza delle varie culture ed etnie che sono state presenti in questo vasto territorio; proprio per questo motivo le abitudini alimentari, le pietanze e le ricette cambiano da regione a regione. In secondo luogo, non bisogna trascurare l'influenza della chiesa ortodossa sullo sviluppo della cucina tradizionale: gli ortodossi sono chiamati a tenere un digiuno stretto ogni mercoledì e venerdì, durante i quali sono vietati carne, pesce, uova e latticini, olio d'oliva e bevande alcoliche. Ecco spiegato perchè in questa cucina prevalgono pietanze con funghi, frutti di bosco e grano. Infine bisogna indagare su quali fossero i cibi presenti naturalmente in Russia in passato: in grandi quantità sicuramente il grano, la segale, l'avena e il frumento. Pane, torte di cereali o frittelle, quindi, non sono mai mancati nelle tavole delle case. Grazie alla diffusione della caccia e dell'allevamento di bestiame si ha sempre avuto una vasta scelta di carne e l'abbondanza di corsi d'acqua, di mari e di laghi ha sempre permesso una pesca molto ricca e variegata.

Delle pietanze tradizionali quella forse pi ù conosciuta in Italia è il борщ (borsh), un piatto della tradizione contadina, una sostanziosa zuppa coloratissima di verdure utilizzata per combattere le rigide temperature russe. Anche se ogni famiglia lo tramanda con delle aggiunte particolari, gli ingredienti principali sono la barbabietola rossa, le patate e i cavoli. Il nome deriva dal colore scuro che acquisisce la barbabietola rossa e da qui il significato di borsh: “minestra rossa”.

Un condimento molto utilizzato in passato, ma che i russi continuano ad amare, è la сметана, la panna naturalmente inacidita con l’uso di batteri, uno dei latticini tipici del Paese. Viene utilizzata per condire le insalate e le varie minestre; accompagna piatti sia dolci che salati.

Per quanto riguarda le bevande tradizionali, è d’obbligo citare il квас (kvass), una bevanda dal tasso alcolico abbastanza basso. E’ essenzialmente una birra di pane segale, ma viene prodotto anche in casa facendo fermentare frutta, cereali, bacche, linfa di betulla. E’ una bibita tipicamente estiva che ricorda la birra analcolica grazie al suo sapore leggero.

E logicamente non si può dimenticare la bevanda nazionale russa, la водка (vodka): un distillato forte e incolore, prodotto dalla distillazione di frumento fermentato. Il tasso alcolico qui è molto più alto rispetto al квас, si aggira infatti attorno al 40%. La formula della vodka moderna venne definita da Mendeleev, un chimico che inventò, tra il resto, la tavola periodica degli elementi. Deve essere sempre bevuta fredda, senza però essere messa nel congelatore o nel freezer, perché la composizione si potrebbe alterare.