
Con il nome Indiani d’America si intendono diverse tribù: oggi parliamo degli Apache, uno dei popoli più famosi.
Il nome Apache, tradotto, significa “nemico”. Personalmente, loro si definiscono con delle parole che vogliono dire “Uomini”. Della nazione Apache facevano parte sei sottogruppi: i Lipan, i Mescalero, i Chiricahua, i Kiowa, i Jicarilla e gli Apache occidentali.
In passato gli Apache erano un popolo nomade. Per vivere si dedicavano alla caccia e alla raccolta, mentre solo in un secondo momento iniziarono a praticare anche l’agricoltura. Per cacciare utilizzavano l’arco, poi con l’arrivo dei “bianchi” cominciarono ad usare anche i fucili. La preda preferita, poiché costituiva la loro fonte principale di sostentamento, era il bisonte.
L’abitazione tipo era il wickiups, delle piccole capanne circolari, costruite dalle donne, fatte di frasche con un tetto formato da rami intrecciati. Alla sommità veniva lasciato un piccolo buco per permettere la fuoriuscita del fumo. Nel periodo di nomadismo, una volta che gli Apache si trasferivano, l’accampamento veniva bruciato.
I vestiti degli Apache consistevano in tuniche o gonnellini di pelle di animali, i capelli erano sempre tenuti lunghi e sciolti o al massimo legati con una bandana intorno alla testa. Una particolarità per un popolo nomade: utilizzavano le scarpe, in particolar modo dei mocassini alti, che li proteggevano in un ambiente non propriamente ospitale.
Una delle grandi paure degli Apache è sempre stata quella dei cadaveri: la morte era un passaggio della vita molto sentito e anche molto tenuto, per questo i seppellimenti (in cavità naturali oppure in buche scavate nel terreno) venivano effettuati al più presto e rigorosamente di giorno. Il morto veniva seppellito sempre con tutti i suoi effetti personali vicino, perché c’era la convinzione che gli potessero servire in una vita nell’aldilà. Gli Apache adoravano diversi dèi, tra tutti ricordiamo gli spiriti protettivi delle montagne, chiamati ga’ns.
Alcune tribù apache praticavano la poligamia, ma questo non è ritenuto essere uno dei loro tratti caratteristici fondamentali; il matrimonio non era un legame particolarmente sacro, e questo è testimoniato dal fatto che potesse essere facilmente sciolto non solo dall’uomo, ma anche dalla donna.
A causa delle incursioni degli spagnoli, molti Apache furono costretti ad abbandonare le loro terre; il conflitto con i coloni durò per molti anni e fu particolarmente aspro. I nativi persero e furono costretti a trasferirsi nelle riserve. Oggi il numero di questo popolo è drasticamente diminuito a causa delle condizioni di vita delle riserve e della povertà che li affligge.
Il nome Apache, tradotto, significa “nemico”. Personalmente, loro si definiscono con delle parole che vogliono dire “Uomini”. Della nazione Apache facevano parte sei sottogruppi: i Lipan, i Mescalero, i Chiricahua, i Kiowa, i Jicarilla e gli Apache occidentali.
In passato gli Apache erano un popolo nomade. Per vivere si dedicavano alla caccia e alla raccolta, mentre solo in un secondo momento iniziarono a praticare anche l’agricoltura. Per cacciare utilizzavano l’arco, poi con l’arrivo dei “bianchi” cominciarono ad usare anche i fucili. La preda preferita, poiché costituiva la loro fonte principale di sostentamento, era il bisonte.
L’abitazione tipo era il wickiups, delle piccole capanne circolari, costruite dalle donne, fatte di frasche con un tetto formato da rami intrecciati. Alla sommità veniva lasciato un piccolo buco per permettere la fuoriuscita del fumo. Nel periodo di nomadismo, una volta che gli Apache si trasferivano, l’accampamento veniva bruciato.
I vestiti degli Apache consistevano in tuniche o gonnellini di pelle di animali, i capelli erano sempre tenuti lunghi e sciolti o al massimo legati con una bandana intorno alla testa. Una particolarità per un popolo nomade: utilizzavano le scarpe, in particolar modo dei mocassini alti, che li proteggevano in un ambiente non propriamente ospitale.
Una delle grandi paure degli Apache è sempre stata quella dei cadaveri: la morte era un passaggio della vita molto sentito e anche molto tenuto, per questo i seppellimenti (in cavità naturali oppure in buche scavate nel terreno) venivano effettuati al più presto e rigorosamente di giorno. Il morto veniva seppellito sempre con tutti i suoi effetti personali vicino, perché c’era la convinzione che gli potessero servire in una vita nell’aldilà. Gli Apache adoravano diversi dèi, tra tutti ricordiamo gli spiriti protettivi delle montagne, chiamati ga’ns.
Alcune tribù apache praticavano la poligamia, ma questo non è ritenuto essere uno dei loro tratti caratteristici fondamentali; il matrimonio non era un legame particolarmente sacro, e questo è testimoniato dal fatto che potesse essere facilmente sciolto non solo dall’uomo, ma anche dalla donna.
A causa delle incursioni degli spagnoli, molti Apache furono costretti ad abbandonare le loro terre; il conflitto con i coloni durò per molti anni e fu particolarmente aspro. I nativi persero e furono costretti a trasferirsi nelle riserve. Oggi il numero di questo popolo è drasticamente diminuito a causa delle condizioni di vita delle riserve e della povertà che li affligge.
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