Il cinese è una lingua inclusa nella famiglia delle lingue sino-tibetane; la sua scrittura deriva dai pittogrammi incisi nella terracotta risalenti a circa 6.000 anni fa.
Non esiste un’unica lingua cinese parlata, poiché le variazioni regionali sono molto marcate e non possono essere considerati dialetti, ma più lingue a sé stanti. La forma principale di cinese è il mandarino standard, la più parlata al mondo. Il cinese scritto, invece, è uguale per tutti i cinesi, solamente con poche eccezioni.
I principali gruppi di dialetti sono il mandarino, il gan, l’hakka, lo wu, lo xiang , il min e infine il bantonese standard.
Il cinese è una lingua isolante (ciò significa che i verbi non vengono coniugati e gli articoli non esistono), con un gran numero di parole composte, e omofona. Nella frase, il cinese segue l’ordine soggetto – verbo - oggetto e fa un uso frequente della costruzione tema – rema per formare le frasi. I pronomi e i soggetti non vengono espressi.
Nella lingua cinese l’alfabeto per comporre una parola non esiste. In Cina le parole scritte vengono definite “caratteri”; ogni carattere si scrive con uno o più tratti a comporre una figura. Ogni carattere può esprimere sia una parola che un concetto.
La lingua cinese prevede complessivamente 415 sillabe che possono essere pronunciate in quattro toni diversi. Il sistema adottato a partire dalla fine degli anni ’50 per trascrivere con caratteri latini la pronuncia degli ideogrammi è la traslitterazione Pinyin. I toni sono una parte molto importante della lingua cinese, perché alterando il tono di una sillaba se ne altera il significato.
Non esiste un’unica lingua cinese parlata, poiché le variazioni regionali sono molto marcate e non possono essere considerati dialetti, ma più lingue a sé stanti. La forma principale di cinese è il mandarino standard, la più parlata al mondo. Il cinese scritto, invece, è uguale per tutti i cinesi, solamente con poche eccezioni.
I principali gruppi di dialetti sono il mandarino, il gan, l’hakka, lo wu, lo xiang , il min e infine il bantonese standard.
Il cinese è una lingua isolante (ciò significa che i verbi non vengono coniugati e gli articoli non esistono), con un gran numero di parole composte, e omofona. Nella frase, il cinese segue l’ordine soggetto – verbo - oggetto e fa un uso frequente della costruzione tema – rema per formare le frasi. I pronomi e i soggetti non vengono espressi.
Nella lingua cinese l’alfabeto per comporre una parola non esiste. In Cina le parole scritte vengono definite “caratteri”; ogni carattere si scrive con uno o più tratti a comporre una figura. Ogni carattere può esprimere sia una parola che un concetto.
La lingua cinese prevede complessivamente 415 sillabe che possono essere pronunciate in quattro toni diversi. Il sistema adottato a partire dalla fine degli anni ’50 per trascrivere con caratteri latini la pronuncia degli ideogrammi è la traslitterazione Pinyin. I toni sono una parte molto importante della lingua cinese, perché alterando il tono di una sillaba se ne altera il significato.
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