venerdì 27 marzo 2009

I Maya

I Maya sono una delle più grandi civiltà che il mondo abbia mai conosciuto. Il loro impero si estese per un millennio negli attuali territori del Messico orientale, del Guatemala, del Belize e dell’Honduras settentrionale.

Queste terre conservano monumenti paragonabili, per magnificenza e ingegno, a quelli degli egiziani, dei greci e dei romani, mentre i graffiti e le iscrizioni ci parlano di un popolo che forse era andato anche oltre le conoscenze architettoniche, matematiche e scientifiche dei nostri progenitori euroasiatici. Un esempio: nel 682 si tenne un congresso di astronomi nell’attuale Honduras, durante il quale fu messo a punto un calendario in cui l’anno solare è calcolato di 365,2420 giorni (gli studi recenti hanno invece decretato che la sua durata è di 365,2422 giorni, e la differenza tra i due dati è davvero minima).

Per altri versi, invece, i Maya sono un popolo molto misterioso e la loro storia presenta larghi vuoti, soprattutto per quanto riguarda la decadenza: quando gli spagnoli giunsero in America, trovarono un popolo impoverito e stanco, non più forte come nel suo grande passato. Con il passare degli anni venne pian piano dimenticato e la foresta tropicale inghiottì i templi e i palazzi, cancellandoli alla vista. I primi scavi degli archeologi in queste zone risalgono solamente al Ottocento, ma è probabile che dei veri tesori architettonici e storici siano ancora da scoprire.

La lingua dei Maya era diversa da quella dei Nahua, gli abitanti del confinante impero messicano. Se il nahuatl è simile ad alcune parlate settentrionali, la lingua maya è di ceppo diverso e sembra avere caratteristiche comuni con il Chibcha della Colombia. Per questo motivo gli studiosi pensano che i Maya siano giunti dal Sud, anche se non si riesce a stabilire in quale epoca questo possa essere successo.

Il periodo classico della civiltà maya inizia nel 242 della nostra era, quando sale al potere il grande capo Holòn Chan, il capostipite di una grande dinastia e il fondatore di diverse città. Questo e pochi altri personaggi sono conosciuti oggi grazie ad uno scarso numeri di fonti, in parte originali e in parte riflesse. Ci sono pervenuti alcuni codici e alcuni libri su carta vegetale.

Uno dei monumenti più belli e più importanti della civiltà maya è sicuramente la grande piramide di Chichén Itzà, fatta costruire da Lakin Chan. Una parte di questo edificio, il “chak-mol”, era destinato ai sacrifici umani.

Il periodo classico della decadenza iniziò verso l’800, quando il fervore civile e culturale dei Maya iniziò a raffreddarsi e soprattutto quando si cominciò a far sentire dall’esterno la pressione delle popolazioni nahua, ben più espansionistiche e bellicose. Anche i Toltechi, popolo precedente a quello azteco, migrarono nelle zone dei Maya, anche se la loro non fu una conquista militare, ma un processo di assimilazione durante il quale i Toltechi e i Maya si scambiarono esperienze e conoscenze.

Verso la fine del regno dei Maya, ciò che restava dell’impero venne diviso in diciannove caciccati, ognuno dei quali governato localmente con proprie leggi, ma senza quasi alcun ricordo della grandezza passata. Le grandi piramidi e i palazzi iniziarono a essere coperti dalla vegetazione e un secolo più tardi non riuscivano nemmeno ad essere scorti.

1 commento:

  1. Complimenti per il bel post che mi ha insegnato molti particolari che disconoscevo. Se può interessare te e i tuoi lettori sto realizzando una serie di post sul tema Maya nel mio blog. Il primo è all'indirizzo:

    http://alexgiaco.blogspot.com/2009/04/il-fascino-dellarchitettura-maya.html

    A presto

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