giovedì 12 febbraio 2009

I Maori


I Maori sono una popolazione indigena polinesiana. Vivono soprattutto in Nuova Zelanda, dove arrivarono dalle isole Cook nel 900 d.C. grazie al navigatore Kupe. La parola Maori significa “normale”, ed è nata in contrapposizione agli inglesi, considerati gli invasori del loro territorio. I maori non sono mai riusciti a stabilire dei contatti pacifici con questo popolo, e soprattutto, sono riusciti a non farsi mai sottomettere, testimonianza della loro indole bellicosa e orgogliosa.

Le caratteristiche fisiche che li contraddistinguono sono l’altezza, la pelle bruno chiara e gli innumerevoli tatuaggi, sia sul volto che sul corpo. Il termine tatuaggio deriva dalla parola tahitiana “tatu”, che significa “decorazione della pelle”. I tatuaggi rappresentano un’antica tradizione di questo popolo, con cui riescono a creare delle vere e proprie opere d’arte. In lingua maori è “Ta Moko”, e viene utilizzato dai guerrieri per raccontare il proprio percorso di vita. Questi tatuaggi vengono effettuati con i metodi tradizionali, ossia pettine e rastrello.

I Maori hanno sviluppato un’enorme bravura nella scultura: le case di legno dove vivono, infatti, sono sempre decorate finemente, e le canoe da guerra sono sempre state abbellite dalle immagini degli antenati e delle divinità del mare, che si pensava potessero proteggere durante gli attacchi.

La società era divisa rigidamente in tre gruppi: la tribù, la sottotribù e la famiglia, e in tre classi: i capi, il popolo e gli schiavi. Tra le varie famiglie non sempre correva buon sangue, e gli scontri erano molto frequenti. Secondo il sistema delle classi sociali, il capo anziano doveva appartenere alle famiglie nobili. Dal punto di vista tradizionale, la società si basava su un’economia fatta di ciò che la natura offriva: caccia, pesca e raccolta. Il matrimonio, fino a qualche periodo fa, non esisteva, ma ci si basava sulle cosiddette “famiglie di fatto”.

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