
I Masai sono una popolazione che vive nell’Africa orientale, tra il Kenia meridionale e la Tanzania. Sono una popolazione abbastanza bellicosa,molto avanzata nella costruzione di armi, tra cui scudi di cuoio, lance lunghe, spade corte.
Le loro caratteristiche fisiche sono l’elevata altezza e un bell’aspetto; si vestono con colori sgargianti e utilizzano parecchi monili, fatti a mano dalle donne della comunità
L’occupazione principale è quella della pastorizia, anche se oggi si stanno sviluppando forme di agricoltura in seguito alla fine del nomadismo. La loro abilità consiste nel sopravvivere all’ambiente poco ospitale della Rift Valley: spostandosi anche per diversi chilometri al giorno riescono a trovare pascoli e sorgenti d’acqua per i loro animali. Nella comunità dei Masai, l’importanza di un uomo è determinata soprattutto da quanto grande è la sua mandria. Una persona di alto livello possiede all’incirca mille animali.
La struttura sociale maschile è organizzata in classi di età molto rigide: ci sono i bambini, che diventano parte della comunità quando viene dato loro un nome; ci sono i ragazzi, che devono essere sottoposti al rito della circoncisione per poter diventare dei guerrieri; ci sono i guerrieri; infine ci sono gli anziani, che sono a capo di tutta la comunità. Si esprimono su fatti di tipo legale e sulla gestione degli affari del villaggio. Decidono quando formare un nuovo gruppo di iniziazione e educano i bambini alla disciplina e al rispetto. Per poter passare da un ruolo ad un altro è necessaria una rigida preparazione e l’esecuzione di particolari riti. I Masai cambiano nome ad ogni passaggio nelle varie fasi della vita.
Per quanto riguarda le donne, invece, non sono quasi mai libere di scegliere il proprio marito: il matrimonio viene infatti deciso dal padre ancora prima della loro nascita; l’uomo che diventerà il marito dovrà avere una quantità di bestiame tale da poter pagare il prezzo fissato dal padre della sposa. Inoltre, per poter essere prese in sposa, devono affrontare la mutilazione genitale, anche se vietata dalla legge. A differenza dell’uomo, che può sposare più di una donna, questa potrà avere un solo marito, a cui dovrà essere fedele per tutta la vita. Non hanno diritto nemmeno all’eredità del marito morto, poiché questa viene lasciata interamente agli eredi maschi.
La religione masai è di tipo monoteista: il loro dio è Enkai, una realtà complessa non sempre facile da interpretare. Esso può presentarsi sotto forma del dio rosso, di carattere cattivo, che porta il periodo della siccità, oppure sotto forma del dio nero, di carattere buono, che porta invece il periodo delle piogge. Oggi, però, la maggior parte di questo popolo è diventata cristiana in seguito all’opera di evangelizzazione dei missionari.
Le abitazioni sono chiamate enkang: ce n’è una per il capofamiglia, una per la prima moglie, una per la seconda moglie e infine quelle per i bambini, che dall’età di cinque anni iniziano a dormire da soli. Queste abitazioni sono tradizionalmente costruite dalle donne con rami ed erba intrecciati e rivestiti di letame. Il perimetro della casa è circondato da rami spinosi per proteggere gli abitanti e gli animali da attacchi di predatori esterni.
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