
I matrimoni non si svolgono nello stesso modo in tutto il mondo…
In GIAPPONE il matrimonio tradizionale è di tipo scintoista. Gli sposi devono indossare un kimono (la sposa ricamato, lo sposto di tipo tradizionale) e devono bere tre volte ciascuno da tre ciotole diverse contenente sakè e riso. I matrimoni avvengono nei santuari shintoisti, gli “jin-ga”, e sono celebrati da un sacerdote. Lo sposo deve recitare una breve invocazione e successivamente pronunciare il suo nome seguito da quello della sposa. Entrambi devono poi offrire una pianta sempreverde alle divinità, in segno di sincerità riguardo le proprie intenzioni. Infine, si arriva al rito dello scambio degli anelli, dopodiché i due sono effettivamente marito e moglie.
In POLINESIA il matrimonio è un’esperienza molto romantica e affascinante. Gli sposi arrivano sulla spiaggia su due canoe tradizionali decorate con un’infinità di fiori. Lo sposo sarà accolto da ballerini e da suonatori di ukulele; la sposa verrà prese in consegna dalle donne del villaggio che la aiuteranno a prepararsi per la cerimonia. A celebrare il rito è il maestro di cerimonia, che ha il compito di vestire gli sposi con il pareo tradizionale, e di porre sulle loro teste delle corone di fiori freschi. Il tutto si svolge nel “marae”, il tempio tahitiano fatto di pietra.
In VIETNAM le nozze sono particolarmente sentite. Il tutto si svolge in diverse tappe: i genitori devono, innanzitutto, incontrarsi e dare la loro approvazione perché i ragazzi possano iniziare a frequentarsi e a conoscersi. Una volta che è appurato che si piacciono, si fidanzano. I genitori si rincontrano quindi per parlare del matrimonio vero e proprio: tutte le spese saranno a carico della famiglia dello sposo. Il terzo passo comporta la visita dei genitori dello sposo nella casa della futura sposa, per offrire dei doni tradizionali simbolo di prosperità e di fertilità. I due promessi sposi si riuniscono quindi davanti all’altare per pregare i loro antenati di essere sostenuti durante il loro cammino insieme. Dopo una decina di giorni si celebra il matrimonio vero e proprio. Al termine, tutti i parenti della sposa la accompagnano a casa del marito, tranne la madre, perché altrimenti la ragazza soffrirebbe quando se ne dovrebbe andare.
Il colore che predomina nei matrimoni vietnamiti è il rosso, a partire dall’abito della sposa fino ai regali e alle decorazioni. E’ vietato vestirsi di bianco, perché in questo Paese è il colore del lutto.
In TIBET dominano i colori sgargianti: il rosso, il blu, il giallo, il verde e il bianco. Questi sono anche i colori dei nastri appesi davanti alla porta dello sposo, dei nastri che vengono cuciti sull’abito della sposa e dei nastri che agitano i partecipanti alla cerimonia.
Per dichiararsi, i giovani tibetani rubano il cappello alle ragazze; le giovani tibetane, invece, regalano un loro gioiello ai ragazzi. Se le ragazze accettano indietro il cappello, e se i ragazzi accettano un monile come regalo, il fidanzamento è sancito.
I genitori della sposa offrono un ricevimento per i parenti e gli amici, i genitori dello sposo offrono un banchetto in onore invece delle accompagnatrici della sposa.
La cerimonia si svolge in casa, dove i monaci recitano preghiere e i due giovani rendono omaggio al Cielo e alla Terra. Alla fine, la donna deve bere da un barile di latte e riceve le chiavi della famiglia del marito.
Alla coppia di promessi sposi c’è un solo regalo che non si deve proprio fare: un paio di scarpe, che sono ritenute simbolo di separazione.
In RUSSIA, infine, la cerimonia non è così diversa da quella italiana. Il colore dell’abito della sposa è però tradizionalmente blu, anche se ultimamente ci si è avvicinati molto alla cultura occidentale, e si iniziano a vedere anche abiti da sposa bianchi. Durante la celebrazione i due sposi devono tenere in mano delle candele. I testimoni sono due, uno per la sposa e uno per lo sposo. La particolarità è che non devono essere né sposati né fidanzati. Il testimoni partecipano attivamente al cosiddetto “riscatto della sposa”, una delle tradizioni ancora in voga nei matrimoni russi. La donna attende con la sua testimone l’arrivo dell’uomo con l’altro testimone: per poter andare via insieme, lo sposo dovrà pagare un riscatto, in denaro oppure in cibo e bevande.
Un’altra tradizione vuole che prima del banchetto, una delle due suocere getti del pane e del sale sulla neocoppia: chi verrà toccato dal pane avrà il diritto di assumere il comando nella vita famigliare.
Evitare di regalare delle posate: secondo la cultura popolare porta male!
In GIAPPONE il matrimonio tradizionale è di tipo scintoista. Gli sposi devono indossare un kimono (la sposa ricamato, lo sposto di tipo tradizionale) e devono bere tre volte ciascuno da tre ciotole diverse contenente sakè e riso. I matrimoni avvengono nei santuari shintoisti, gli “jin-ga”, e sono celebrati da un sacerdote. Lo sposo deve recitare una breve invocazione e successivamente pronunciare il suo nome seguito da quello della sposa. Entrambi devono poi offrire una pianta sempreverde alle divinità, in segno di sincerità riguardo le proprie intenzioni. Infine, si arriva al rito dello scambio degli anelli, dopodiché i due sono effettivamente marito e moglie.
In POLINESIA il matrimonio è un’esperienza molto romantica e affascinante. Gli sposi arrivano sulla spiaggia su due canoe tradizionali decorate con un’infinità di fiori. Lo sposo sarà accolto da ballerini e da suonatori di ukulele; la sposa verrà prese in consegna dalle donne del villaggio che la aiuteranno a prepararsi per la cerimonia. A celebrare il rito è il maestro di cerimonia, che ha il compito di vestire gli sposi con il pareo tradizionale, e di porre sulle loro teste delle corone di fiori freschi. Il tutto si svolge nel “marae”, il tempio tahitiano fatto di pietra.
In VIETNAM le nozze sono particolarmente sentite. Il tutto si svolge in diverse tappe: i genitori devono, innanzitutto, incontrarsi e dare la loro approvazione perché i ragazzi possano iniziare a frequentarsi e a conoscersi. Una volta che è appurato che si piacciono, si fidanzano. I genitori si rincontrano quindi per parlare del matrimonio vero e proprio: tutte le spese saranno a carico della famiglia dello sposo. Il terzo passo comporta la visita dei genitori dello sposo nella casa della futura sposa, per offrire dei doni tradizionali simbolo di prosperità e di fertilità. I due promessi sposi si riuniscono quindi davanti all’altare per pregare i loro antenati di essere sostenuti durante il loro cammino insieme. Dopo una decina di giorni si celebra il matrimonio vero e proprio. Al termine, tutti i parenti della sposa la accompagnano a casa del marito, tranne la madre, perché altrimenti la ragazza soffrirebbe quando se ne dovrebbe andare.
Il colore che predomina nei matrimoni vietnamiti è il rosso, a partire dall’abito della sposa fino ai regali e alle decorazioni. E’ vietato vestirsi di bianco, perché in questo Paese è il colore del lutto.
In TIBET dominano i colori sgargianti: il rosso, il blu, il giallo, il verde e il bianco. Questi sono anche i colori dei nastri appesi davanti alla porta dello sposo, dei nastri che vengono cuciti sull’abito della sposa e dei nastri che agitano i partecipanti alla cerimonia.
Per dichiararsi, i giovani tibetani rubano il cappello alle ragazze; le giovani tibetane, invece, regalano un loro gioiello ai ragazzi. Se le ragazze accettano indietro il cappello, e se i ragazzi accettano un monile come regalo, il fidanzamento è sancito.
I genitori della sposa offrono un ricevimento per i parenti e gli amici, i genitori dello sposo offrono un banchetto in onore invece delle accompagnatrici della sposa.
La cerimonia si svolge in casa, dove i monaci recitano preghiere e i due giovani rendono omaggio al Cielo e alla Terra. Alla fine, la donna deve bere da un barile di latte e riceve le chiavi della famiglia del marito.
Alla coppia di promessi sposi c’è un solo regalo che non si deve proprio fare: un paio di scarpe, che sono ritenute simbolo di separazione.
In RUSSIA, infine, la cerimonia non è così diversa da quella italiana. Il colore dell’abito della sposa è però tradizionalmente blu, anche se ultimamente ci si è avvicinati molto alla cultura occidentale, e si iniziano a vedere anche abiti da sposa bianchi. Durante la celebrazione i due sposi devono tenere in mano delle candele. I testimoni sono due, uno per la sposa e uno per lo sposo. La particolarità è che non devono essere né sposati né fidanzati. Il testimoni partecipano attivamente al cosiddetto “riscatto della sposa”, una delle tradizioni ancora in voga nei matrimoni russi. La donna attende con la sua testimone l’arrivo dell’uomo con l’altro testimone: per poter andare via insieme, lo sposo dovrà pagare un riscatto, in denaro oppure in cibo e bevande.
Un’altra tradizione vuole che prima del banchetto, una delle due suocere getti del pane e del sale sulla neocoppia: chi verrà toccato dal pane avrà il diritto di assumere il comando nella vita famigliare.
Evitare di regalare delle posate: secondo la cultura popolare porta male!
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