martedì 27 gennaio 2009

Gli Inuit


Gli Inuit sono un popolo che vive nelle zone artiche e subartiche dell’America del Nord, in Siberia e in Danimarca. Il loro nome, nella lingua inuktitut, si scrive inuk e significa “uomini”. La parola “eschimesi”, termine coniato dai nativi americani algonchini del Canada ha una connotazione negativa: significa infatti “mangiatori di carne cruda”. Le origini inuit derivano dalla razza mongolica, come testimoniano la media altezza e il colore della pelle bruno-giallastra di questo popolo.

Le tipiche abitazioni inuit, oggi quasi scomparse, sono gli igloo. Sovrapponendo blocchi di ghiaccio con abile maestria gli Inuit riuscivano a creare un’abitazione dalla forma circolare e dalla cupola sferica, tutta interamente ricoperta di pelli di renna e di altri animali, come il caribù e la foca. Per riscaldarsi venivano utilizzate lampade alimentate grazie al grasso di foca. D’estate, invece, quando le temperature erano più alte e il ghiaccio si scioglieva, vivevano in tende sempre fatte di pelli. Oggi la maggior parte di questa popolazione ha abbandonato il nomadismo e l’isolamento praticamente totale e ha scelto di vivere in centri urbani.

Sostanzialmente gli Inuit vivono grazie a ciò che la natura offre loro. Cacciano gli animali (molto spesso con le imbarcazioni tipiche, i kayak, oppure aspettandone sulla banchina l’uscita) che vivono alle loro latitudini, di cui non buttano via nulla: la pelle, infatti, viene usata sia come rivestimento per le case, sia come materiale per i vestiti. In passato tutta la famiglia si spostava in gruppo per aiutare e sostenere gli uomini che cacciavano. Il sole e la luna, e le loro posizioni, influenzano in maniera massiccia la caccia e la navigazione di questo popolo. La caccia varia a seconda della stagione; le foche sono uno degli animali migliori da catturare perché sono una fonte di cibo per i cani, fedeli compagni di questo popolo, perché sono un combustibile molto utile e perché forniscono materiali per costruire le imbarcazioni.

La società è molto solidale, tutti cercano di aiutarsi nei momenti di difficoltà. Le famiglie non sono molto numerose. La società si basa sulla divisione dei vari compiti tra gli uomini e le donne. L’uomo si occupa di tutta la parte inerente alla caccia, dalla preparazione, alla cura dei materiali e delle armi, fino all’atto vero e proprio; la donna, invece, cura le pelli, che trasforma poi in vestiti e scarpe. Crescere i figli è un altro compito che spetta alla parte femminile della coppia, anche se fin da piccoli vengono educati ad essere molto indipendenti. Il concetto di proprietà personale è poco diffuso, si preferisce infatti una concezione di proprietà collettiva.

La cultura è strettamente connessa alla la terra dove gli Inuit hanno sempre abitato. Il rispetto per gli altri esseri umani, siano essi uomini oppure animali o piante, e per il territorio, è sempre stata una prerogativa fondamentale di questo popolo. Le leggi sulla caccia oggi vigenti sottolineano come gli Inuit cerchino di preservare le risorse naturali di cui dispongono per le generazioni del futuro.

La religione vede a capo la figura dello sciamano (che può essere anche donna), che è considerato anche un dottore, un guaritore e un consigliere per tutta la comunità. Secondo la tradizione, molti animali e molti fenomeni naturali hanno uno spirito che va adorato. Tra questi la dea-tricheco Sedna, che cura i rapporti con l’aldilà. Per gli Inuit le persone viventi hanno due anime: il respiro della vita e l’anima vera e propria. Quando si muore, cessa di esistere solo il respiro della vita, l’anima vera e propria continua a vivere e può andare nell’aldilà.

La lingua di questo popolo è molto particolare perché non è mai stata intaccata dalle altre culture. Alcuni idiomi base sono praticamente gli stessi sia in Groenlandia che in Alaska e in Canada, ma praticamente ognuno parla il proprio dialetto. Si dice che sia una lingua polisintetica, cioè che concentra intorno ad un nucleo logico-semantico delle frasi intere, producendo così parole molto lunghe per i nostri standard, e agglutinante. L’inuit appartiene alla famiglia delle lingue eskimo-aleutine.

La scansione temporale è diversa da quella del mondo occidentale: ci sono 13 mesi lunari e ben 8 stagioni, una per ogni migrazione di un tipo di animale. L’inizio della primavera porta molte nevicate e la nascita dei piccoli di foca; verso giugno è il momento della covatura delle oche; quando l’acqua del mare diventa ghiaccio si possono riprendere i viaggi e con essi anche i contatti con gli altri villaggi vicini.

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