
I Cherokee sono un’altra tribù dei Nativi americani, una di quelle che fa parte delle “Cinque Tribù civilizzate”. Questo appellativo venne dato loro, così come ai Chickasaw, ai Choctaw, ai Creek e ai Seminole, perché dopo l’arrivo dei “bianchi” adottarono molti dei loro usi e costumi; inoltre non furono delle nazioni bellicose, ma convissero con i conquistatori pacificamente. Adottarono anche i nomi e le organizzazioni anglosassoni.
Durante la Storia furono alleati degli inglesi, inizialmente contro i francesi che volevano il controllo dell’America del Nord, e successivamente contro i coloni nella Guerra d’Indipendenza americana.
Inizialmente questo popolo viveva nelle terre a sud e a est degli Stati Uniti d’America, ma gradatamente furono costretti a ritirarsi in una pianura di quello che oggi sono gli stati del North Carolina e dell’Oklahoma, nonostante fossero ben integrati.
Il nome cherokee potrebbe derivare dalla parola “Tsalagi”, poiché questo popolo non utilizza il suono “r”, e dunque la pronuncia di “tsalagi” è molto simile a quella che per noi è “cherokee”, e significa “coloro che vivono sulle montagne”. La loro lingua, polisintetica, fa parte della famiglia irochese di area culturale sudorientale.
L’economia dei Cherokee era basata sull’agricoltura intensiva: si coltivavano principalmente mais e fagioli; praticavano anche la caccia, specialmente a orsi e a cervi.
A partire dal XIX secolo, iniziarono ad aprire scuole pubbliche, adottarono un alfabeto e fondarono un giornale.
Oggi i Cherokee vivono soprattutto nelle riserve loro destinate, ma alcuni di loro sono diventati famosi a livello internazionale, come ad esempio Redbird Smith. Restano uno dei maggiori gruppi indigeni del Paese. I più conservativi, per quanto riguarda le tradizioni, gli usi e i costumi, sono sicuramente i Cherokee del North Carolina.
Durante la Storia furono alleati degli inglesi, inizialmente contro i francesi che volevano il controllo dell’America del Nord, e successivamente contro i coloni nella Guerra d’Indipendenza americana.
Inizialmente questo popolo viveva nelle terre a sud e a est degli Stati Uniti d’America, ma gradatamente furono costretti a ritirarsi in una pianura di quello che oggi sono gli stati del North Carolina e dell’Oklahoma, nonostante fossero ben integrati.
Il nome cherokee potrebbe derivare dalla parola “Tsalagi”, poiché questo popolo non utilizza il suono “r”, e dunque la pronuncia di “tsalagi” è molto simile a quella che per noi è “cherokee”, e significa “coloro che vivono sulle montagne”. La loro lingua, polisintetica, fa parte della famiglia irochese di area culturale sudorientale.
L’economia dei Cherokee era basata sull’agricoltura intensiva: si coltivavano principalmente mais e fagioli; praticavano anche la caccia, specialmente a orsi e a cervi.
A partire dal XIX secolo, iniziarono ad aprire scuole pubbliche, adottarono un alfabeto e fondarono un giornale.
Oggi i Cherokee vivono soprattutto nelle riserve loro destinate, ma alcuni di loro sono diventati famosi a livello internazionale, come ad esempio Redbird Smith. Restano uno dei maggiori gruppi indigeni del Paese. I più conservativi, per quanto riguarda le tradizioni, gli usi e i costumi, sono sicuramente i Cherokee del North Carolina.
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