
Le Château de Chambord.
Il castello più grande tra tutti i Castelli della Loira è il castello di Chambord, simbolo del Rinascimento francese. Sorge lungo il corso del fiume Cosson, un affluente della Loira.
Appena lo si scorge si resta davvero a bocca aperta per le sue enormi dimensioni. Un po’ di numeri: è alto 56 metri, lungo 153 metri e largo 117 metri. Comprende 440 stanze, 84 scale, 365 camini originali, numerosi tetti oltre che a 32 chilometri di cinta. Il castello è disegnato a forma di croce, con il mastio centrale fiancheggiato da quattro torri e circondato da un cortile. Affascinante è anche il tetto, formato da una serie infinita di guglie, di torrette e di pinnacoli dorati.
Nel 1515 al re Luigi XII succedette il re Francesco I, che aveva solamente 21 anni. Nonostante la giovane età voleva costruire un’opera che perpetuasse per sempre il suo ricordo nei posteri, purtroppo però non riuscì a vederlo terminato (i lavori si protrassero dal 1519 al 1537). Il suo stemma, la salamandra, si ritrova molteplici volte in ogni parte della dimora. Il castello venne rinnovato nel suo splendore da due re, Luigi XIII e Luigi XIV che lo resero il gioiello che possiamo ammirare oggi.
Al suo interno è celebre lo scalone a doppia elica, che la tradizione vuole attribuire al genio creativo di Leonardo da Vinci. Si tratta di due rampe a chiocciola che salgono l’una sull’altra fino alle terrazze senza mai incontrarsi. Questo scalone fu disegnato in modo che due persone che salissero e scendessero la scala potessero sempre vedersi, ma mai incontrarsi, se non all’inizio o alla fine.
Molte stanze sono visitabili, tra tutte quella di Francesco I (al primo piano), una delle più grandi, come del resto lo sono quasi tutte quelle degli appartamenti reali. La maggior parte dei mobili che si vedono però non è originale: si tratta di fedeli ricostruzioni per sopperire alla mancanza di ciò che venne perso o distrutto durante il periodo della Rivoluzione Francese.
Al secondo piano si trova il Museo della Caccia e della Natura, dedicato all’arte venatoria, molto cara sia a Francesco I che a molti dei suoi successori.
Nel 1670 a Chambord venne messo in scena per la prima volta il “Borghese gentiluomo” di Molière.
A Chambord non c’è da visitare solamente il castello, anche l’enorme parco merita almeno una passeggiata tra i suoi sentieri tenuti magnificamente, i suoi laghetti e i suoi terreni di caccia. Il parco è chiamato Domaine National de Chambord e comprende ben 5.500 ettari, di cui 4.500 sono interamente coperti da boschi; oltre all’interesse paesaggistico non bisogna tralasciare l’interesse faunistico: al suo interno si trovano numerose specie di animali, tra cui i famosi cinghiali e cervi del castello di Chambord. E’ il parco boschivo recintato più grande d’Europa.
Il castello più grande tra tutti i Castelli della Loira è il castello di Chambord, simbolo del Rinascimento francese. Sorge lungo il corso del fiume Cosson, un affluente della Loira.
Appena lo si scorge si resta davvero a bocca aperta per le sue enormi dimensioni. Un po’ di numeri: è alto 56 metri, lungo 153 metri e largo 117 metri. Comprende 440 stanze, 84 scale, 365 camini originali, numerosi tetti oltre che a 32 chilometri di cinta. Il castello è disegnato a forma di croce, con il mastio centrale fiancheggiato da quattro torri e circondato da un cortile. Affascinante è anche il tetto, formato da una serie infinita di guglie, di torrette e di pinnacoli dorati.
Nel 1515 al re Luigi XII succedette il re Francesco I, che aveva solamente 21 anni. Nonostante la giovane età voleva costruire un’opera che perpetuasse per sempre il suo ricordo nei posteri, purtroppo però non riuscì a vederlo terminato (i lavori si protrassero dal 1519 al 1537). Il suo stemma, la salamandra, si ritrova molteplici volte in ogni parte della dimora. Il castello venne rinnovato nel suo splendore da due re, Luigi XIII e Luigi XIV che lo resero il gioiello che possiamo ammirare oggi.
Al suo interno è celebre lo scalone a doppia elica, che la tradizione vuole attribuire al genio creativo di Leonardo da Vinci. Si tratta di due rampe a chiocciola che salgono l’una sull’altra fino alle terrazze senza mai incontrarsi. Questo scalone fu disegnato in modo che due persone che salissero e scendessero la scala potessero sempre vedersi, ma mai incontrarsi, se non all’inizio o alla fine.
Molte stanze sono visitabili, tra tutte quella di Francesco I (al primo piano), una delle più grandi, come del resto lo sono quasi tutte quelle degli appartamenti reali. La maggior parte dei mobili che si vedono però non è originale: si tratta di fedeli ricostruzioni per sopperire alla mancanza di ciò che venne perso o distrutto durante il periodo della Rivoluzione Francese.
Al secondo piano si trova il Museo della Caccia e della Natura, dedicato all’arte venatoria, molto cara sia a Francesco I che a molti dei suoi successori.
Nel 1670 a Chambord venne messo in scena per la prima volta il “Borghese gentiluomo” di Molière.
A Chambord non c’è da visitare solamente il castello, anche l’enorme parco merita almeno una passeggiata tra i suoi sentieri tenuti magnificamente, i suoi laghetti e i suoi terreni di caccia. Il parco è chiamato Domaine National de Chambord e comprende ben 5.500 ettari, di cui 4.500 sono interamente coperti da boschi; oltre all’interesse paesaggistico non bisogna tralasciare l’interesse faunistico: al suo interno si trovano numerose specie di animali, tra cui i famosi cinghiali e cervi del castello di Chambord. E’ il parco boschivo recintato più grande d’Europa.
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